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Psicoterapia con gli adolescenti

La sofferenza in adolescenza
Sempre più adolescenti arrivano negli studi di psicoterapia portando quadri sintomatologici
complessi che fanno il loro esordio proprio in questa fase della vita: tagli, uso di sostanze, corpi dal peso pericolosamente troppo basso o troppo alto, ritiro sociale, abbandono scolastico, ansia pervasiva, ore infinite trascorse sui social o in palestra.
Cosa ci dicono questi sintomi di quell’adolescente? Di che cosa costituiscono la
manifestazione?
Il rischio che corriamo è quello di leggere il comportamento di ogni adolescente in modo a-
storico, come se la metamorfosi che quel bambino sta facendo o ha già fatto, sia in grado davvero di ridare qualcosa di nuovo, di staccato dal passato, come se il debutto adolescenziale non fosse il nuovo che viene dal passato.
Di quali risorse, decisioni, bisogni, ferite ci parlano i sintomi in adolescenza? Come accedere al significato di alcuni comportamenti che genitori, insegnanti e terapeuti cercano di modificare,
attraverso la persuasione, le suppliche, talvolta le minacce, le liti?
Progressivamente, in psicoterapia, è possibile portare lo sguardo verso la memoria implicita,
verso ciò che è accaduto agli albori della nostra vita o meglio sin agli albori della nostra vita e sulla funzione di ogni aspetto della personalità che si fa avanti in terapia. I sintomi sono il
modo in cui l’adolescente di oggi ha imparato a difendersi dalla sofferenza.
Seppur camminando sul filo, i terapeuti e i loro clienti adolescenti possono, con curiosità e pazienza, accedere al senso e alla funzione di quei comportamenti che genitori e figli vorrebbero cambiare senza, tuttavia, riuscirci.

Principali ambiti di intervento

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